Carnet n°8 / Omaggio a Luisella Carretta

La linea continua oltre l'infinito

per Luisella Carretta

Vincenzo Ampolo

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Luisella scrive questa frase in un piccolo libretto dalla copertina blu, che lei stessa confeziona, illustra e rilega.
E’ il 10 marzo 2005 e Luisella ha creato per me questo libro d’artista, per farmene dono nel giorno del mio compleanno.
All’interno, segni e disegni si rincorrono e si fondono in un testo che parla di sole, di montagne, di labirinti, di scritture, di voli e di parole.
Da un foglio scritto da me e strappato in piccoli pezzi, Luisella recupera frammenti di senso, che continua e completa in modo creativo, poetico e naturalmente artistico.
Vi sono i suoi percorsi tratteggiati, i suoi preziosi acquerelli che illustrano le parole o si fondono con esse sino a nascondere ciò che non può essere rivelato ai più.
In questo libretto vi è la sua generosità, che si nutre di attenzione per ciò che la circonda, che commuove e si commuove degli elementi naturali, dal raggio di sole, al volo degli uccelli, alle foglie sugli alberi, a ciò che muore e a ciò che permane oltre i confini presupposti, oltre i limiti dell’altrui sentire.
Cinque mesi prima, nell’Ottobre 2004, Luisella era tornata nuovamente nel Salento, dove ci aveva regalato una performance in due tempi, che insieme avevamo organizzato e che fu vissuta con tutti i nostri amici poeti, creatori di arti varie e anime semplici, pronte a commuoversi per un giardino che muore o per un viaggio immaginario fino ad una spiaggia di mare su cui approdare.
Più volte abbiamo scritto di quei giorni, più volte abbiamo ricordato quelle giornate, dall’alba al tramonto, ma credo di non essere mai riuscito a trasmettere
l’atmosfera di emozione, di entusiasmo, di passione, di sogno condiviso che questo piccolo libretto, ritrovato per caso tra i mille materiali gelosamente conservati, ha riportato in me, oltre i confini di un infinito condiviso, di un eterno presente in cui,
Lei ed io, abbiamo avuto solo il cielo come confine alla nostra voglia di vivere, alla nostra gioia di essere vivi e vitali per celebrare insieme ciò che sapevamo sarebbe fuggito via, per sempre.

 

 

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